Gli effetti degli accadimenti macroeconomici occorsi nell’anno sono stati più severi sul mercato EGM rispetto al listino EXM soprattutto per effetto dell’assenza del settore bancario da EGM che invece ha trainato i listini principali milanesi.
Tale effetto emerge in maniera evidente dal confronto delle capitalizzazioni delle società già quotate sia nel 2023 che nel 2024.
Al netto del comparto financials, che ha giovato dall’innalzamento dei tassi d’interesse che la BCE ha utilizzato come strategia di combattimento dell’inflazione, nel mercato dedicato alle PMI si è registrato un maggior decremento del 7,9% delle capitalizzazioni rispetto ad un più contenuto decremento del solo 1% nel mercato EXM, a testimonianza del fatto che l’inasprimento dei tassi unito alla già scarsa liquidità del mercato ha maggiormente messo in difficoltà le PMI rispetto alle aziende di più grandi dimensioni.
Tuttavia, il 2024 ha visto ben 4 tagli da 25 b.P. e, con l’indicazione di ulteriori tagli per 100 b.P. totali entro la fine 2025 da parte degli esperti, si prevede che nel nuovo anno i tassi in diminuzione renderanno più attrattive le nuove operazioni di IPO, con un potenziale aumento dei volumi e del valore delle transazioni nel prossimo futuro specialmente nel mercato EGM.
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