BDO's global mid-market M&A review
BDO's global mid-market M&A review
- I fondi di private equity si confermano molto attivi, essendo stati coinvolti nel 37% del totale delle operazioni del semestre e rappresentando circa il 30% del valore totale delle fusioni e acquisizioni.
- A livello settoriale, gli aumenti più significativi del numero di deal si sono registrati nei comparti Leisure e TMT (Telecommunication, Media & Technology), con una crescita rispettivamente del 10% e dell’8% rispetto al semestre precedente.
- Le previsioni per la seconda metà dell’anno vedono un settore M&A in ripresa, favorito da condizioni più favorevoli legate all’andamento dell’inflazione e dei tassi di interesse. I fondi di private equity dovrebbero continuare a fornire il loro supporto alla crescita del mercato.
- Nel Sud Europa, l’attività di fusioni e acquisizioni è risultata in leggero calo rispetto ai livelli del secondo semestre 2023, ma l’attività del private equity ha registrato un aumento del 20,5% in termini di valore e del 4,6% in termini di volume rispetto ai sei mesi precedenti. Il settore più vivace è risultato essere il TMT con 99 deal (il 25,4% del totale)
- Le aziende italiane sono state coinvolte in alcune delle maggiori operazioni nel primo semestre 2024, soprattutto nei settori in cui il Made in Italy è più forte: Consumer (con una quota del 30,5% dei deal nel nostro Paese) e Industry & Chemicals (con il 23,6%).
Lo scenario globale
Nei primi sei mesi dell’anno si sono superate le 6.000 operazioni M&A a livello globale per un controvalore totale superiore ai 400 miliardi di dollari: il dato risulta in linea con quello del 2021 e inferiore di solo il 6% rispetto alla seconda metà del 2023. La sostanziale tenuta dei deal è stata permessa dall’attività dei fondi di private equity, che sono stati coinvolti nel 37% delle operazioni nel semestre e hanno rappresentato circa il 30% del valore totale delle fusioni e acquisizioni. Questi risultati record segnano un ritorno alla crescita del contributo dei fondi alle M&A, dopo i cali dei precedenti trimestri, e sono stati favoriti dal rallentamento dell’inflazione e da politiche più accomodanti dei tassi di interesse.
L’analisi settoriale ha fatto emergere come, nei primi sei mesi del 2024, i deal abbiano registrato una diminuzione nella maggioranza dei comparti, ad eccezione di Leisure e TMT (Telecommunication, Media & Technology), nei quali le operazioni sono cresciute rispettivamente del 10% e dell’8% rispetto al semestre precedente. I cali più sostenuti sono avvenuti nei settori Energy, Mining & Utilities (-19%) e Industrial & Chemicals (-17%).
A livello geografico, invece, le diminuzioni più significative nelle operazioni si sono registrate in Cina e nel continente asiatico in generale, mentre si è assistito a una crescita in Europa e Nord America.
Le previsioni per la seconda metà dell’anno vedono un settore M&A in ripresa, favorito da condizioni più favorevoli legate all’andamento dell’inflazione e dei tassi di interesse. I fondi di private equity dovrebbero continuare a fornire il loro supporto alla crescita del mercato, data la significativa disponibilità di liquidità ancora presente.
Il secondo semestre potrebbe inoltre essere un ottimo momento per l’attività dei buyer strategici, soprattutto attraverso investimenti di medio-lungo termine. Ci si aspetta, inoltre, che i mega-trend globali legati alla digitalizzazione e alla sostenibilità saranno tra i principali driver anche delle operazioni M&A.
Focus sul Sud Europa e Italia
Nel primo semestre del 2024, in Sud Europa si sono registrate 391 operazioni M&A nel mid-market, per un valore totale di 34,6 miliardi di dollari, rispetto alle 424 operazioni per un valore di 38,8 miliardi di dollari della seconda metà del 2023. Questo significa che il mercato è risultato sostanzialmente stabile nonostante le incertezze del quadro politico internazionale e il calo degli investimenti dovuto all’aumento dei costi. L’attività del private equity ha registrato un aumento del 20,5% in termini di valore e del 4,6% in termini di volume rispetto al semestre precedente.
Il settore più vivace è risultato essere il TMT con 99 deal (il 25,4% del totale), seguito da Industrials & Chemicals con 84 (il 21,5%) e Business Services con 47 (il 12,5%). Le dieci maggiori operazioni di M&A in Europa meridionale hanno totalizzato un valore di 4,3 miliardi di dollari e una quota del 11% del totale dei deal.
Le aziende italiane sono state coinvolte in alcune delle maggiori operazioni nel primo semestre 2024, soprattutto nei settori in cui il Made in Italy è più forte: Consumer (con una quota del 30,5% dei deal nel nostro Paese) e Industry & Chemicals (con il 23,6%). Tra i deal più significativi ci sono le acquisizioni di Courvoisier da parte di Campari e di MSC Group nei confronti di Italo - Nuovo Trasporto Viaggiatori SpA. Altre operazioni di rilievo nel mid market sono l’acquisizione dell’azienda farmaceutica spagnola Ercos da parte di Esseco Group per 497 milioni di dollari e di Leonardo SpA Underwater Armaments Systems Division da parte di Fincantieri per 446 milioni di dollari.
Le previsioni indicano che l’Europa meridionale dovrebbe raggiungere una quota del 10% del totale dei deal mondiali a fine 2024 e che il comparto Industrials & Chemicals dovrebbe superare il TMT come settore più attrattivo, raggiungendo una quota del 20% delle future operazioni.
Stefano Variano, Partner Advisory di BDO Italia, ha commentato: “A livello globale, ci aspettiamo che la diminuzione del valore dell’inflazione e una progressiva discesa dei tassi di interesse possano aiutare a sostenere l’attività di fusioni e acquisizioni; anche i fondi di private equity dovrebbero continuare a fornire il proprio contributo ai deal, proseguendo sugli ottimi livelli registrati nella prima metà del 2024. Nonostante i molteplici fattori di incertezza a livello internazionale, nella seconda metà dell’anno le operazioni di M&A dovrebbero confermarsi su buoni livelli anche nell’Europa meridionale e di questo ne dovrebbe beneficiare anche l’Italia.”
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