Report BDO Horizons sul mercato M&A H2 2022

  • Nella seconda parte del 2022, la difficile congiuntura economica ha portato a un calo delle operazioni soprattutto nei settori TMT (Telecommunication, Media & Technology), Leisure e Consumer. Rimane stabile il settore Energy. In diminuzione anche l’attività dei private equity;
     
  • Nel Sud Europa, nel secondo semestre dello scorso anno, si sono registrate 379 operazioni con un valore medio di 89 milioni di dollari; TMT si conferma come il comparto più vivace e il Consumer quello con la crescita più elevata. Il mercato italiano ha registrato diversi deal rilevanti durante la seconda metà dello scorso anno;
     
  • Nonostante l’aumento dell’inflazione, le previsioni suggeriscono una prosecuzione dell’attività di M&A su livelli pre-pandemici, grazie alla liquidità presente sul mercato. Anche i fondi di private equity dovrebbero tornare protagonisti.


BDO, una delle principali organizzazioni internazionali di revisione e di consulenza aziendale in Italia e nel mondo, ha pubblicato il report periodico Horizons relativo all’andamento delle operazioni M&A nel mid-market a livello globale nel corso del secondo semestre del 2022.

 

Lo scenario globale

Durante il 2022, si sono registrate più di 10.000 operazioni di fusione e acquisizione, un dato leggermente inferiore rispetto al 2021, ma superiore rispetto al livello degli anni pre-pandemia, nei quali la media superava di poco le 8.000 operazioni annue. Nel corso del 2022, inoltre, è proseguito il trend che ha visto i fondi di private equity sempre più coinvolti nelle transazioni: hanno infatti preso parte al 31% del totale delle operazioni, rispetto al 28% nel 2021 e al 20% del 2020.

Nel secondo semestre dello scorso anno, tuttavia, l’attività di M&A nel mid-market ha fatto segnare una contrazione dei volumi del 25% rispetto ai primi sei mesi dell’anno e anche l’attività di private equity ha registrato un rallentamento. Le cause di questo trend sono da ricercare nella crescita dell’inflazione, nell’aumento del costo del debito e nei ritocchi verso l’alto dei tassi di interesse.

La diminuzione dell’attività di M&A nel secondo semestre del 2022 si presenta trasversale a tutti i settori. Il comparto più colpito è il TMT (Telecommunication, Media & Technology), con una flessione del 40% rispetto ai primi sei mesi dell’anno, seguito da Leisure e Consumer, entrambi con un calo del 25%. Nel settore Industrials & Chemicals i deal sono diminuiti del 14%, nel Real Estate del 12% e nel segmento Energy, Mining & Utilities di meno del 5%, dimostrando il maggior desiderio degli investitori, in un momento di grande incertezza, di operare in settori più “tradizionali”.

Allo stesso modo, la diminuzione delle transazioni si riflette in tutte le zone geografiche, con le flessioni maggiori (intorno al 30% rispetto al primo semestre) registrate in Nord America, America Latina, UE e India, mentre in Cina il calo è risultato molto più contenuto (meno dell’1%).

Le previsioni per il 2023 indicano la prosecuzione dell’attività di M&A nel mid-market sui livelli pre-pandemici. Cina e Nord America sono indicate come le regioni più attive e il settore TMT quello più vivace, mentre il comparto Leisure è previsto essere quello più penalizzato dalla situazione internazionale. Nonostante le spinte inflazionistiche, la disponibilità di liquidità dovrebbe continuare a supportare l’attività di M&A e anche i private equity dovrebbero tornare protagonisti sul mercato.

 

La situazione nel Sud Europa e in Italia

Nel secondo semestre 2022 nel Sud Europa si sono registrate 379 operazioni di M&A nel mid-market, un dato superiore a quello del secondo semestre del 2020 (303 deal) e leggermente inferiore a quello del 2021 (393), segno che il comparto ha superato lo shock pandemico. Nel primo semestre dello scorso anno, infatti, si sono registrate 522 operazioni, il più alto volume dal 2019.

Il valore medio delle transazioni nel secondo semestre 2022 è stato di 89 milioni di dollari, in aumento del 4% rispetto al dato del primo semestre dell’anno, ma in diminuzione del 14% rispetto allo stesso periodo del 2021, quando il deal medio aveva un valore di 102 milioni di dollari. Sulla scia di quanto avvenuto a livello globale, anche in Sud Europa nel secondo semestre dello scorso anno l’attività di private equity ha registrato un rallentamento; tuttavia, il valore medio delle operazioni è risultato in linea a quello della prima metà del 2021, pari a 73 milioni di euro.

L’analisi settoriale mostra che il comparto TMT, con 93 operazioni nel secondo semestre del 2022, ha rappresentato il 25% del totale dei deal, seguito da Industrials & Chemicals con una quota del 20%. Tra gli altri settori, si segnala la buona performance del comparto Consumer, in crescita del 20% rispetto al primo semestre dell’anno.

Le dieci maggiori operazioni M&A nel mid-market nel secondo trimestre del 2022 hanno raggiunto un valore di 4,7 miliardi di dollari pari al 14% del valore totale delle transazioni nel periodo.

Le previsioni elaborate da BDO indicano che i settori TMT, Consumer e Industrial & Chemicals risulteranno quelli più attivi nei prossimi mesi.

Il mercato italiano, durante il secondo semestre 2022, ha visto diverse operazioni di una certa rilevanza, come l’acquisizione, da parte del fondo di investimento spagnolo Asterion Industrial Partners della quota di maggioranza di Irideos, azienda italiana leader nelle soluzioni cloud e data center e nelle infrastrutture in fibra ottica per 517 milioni di dollari. Da segnalare inoltre l’acquisizione del 50% di Gridspertise, il provider italiano di smart grid technology di proprietà di Enel da parte del fondo inglese CVC Advisers, mentre Satispay ha annunciato nel mese di settembre 2022 un round di finanziamento da 347 milioni di dollari, portando la sua capitalizzazione a oltre 1 miliardo di dollari.

Stefano Variano, Partner Advisory di BDO Italia, ha commentato: “Nonostante le difficoltà legate al contesto geo-politico e macro-economico, che si sono fatte sentire soprattutto nel secondo semestre, il mercato M&A nel mid-market ha mostrato una sostanziale tenuta nell’arco del 2022. Per quest’anno le nostre previsioni indicano una prosecuzione del trend di sostenuto numero di transazioni e un ritorno degli investitori di private equity. Gli aspetti ESG e la rendicontazione non finanziaria continueranno a rivestire un ruolo di primo piano per le valutazioni degli investitori e orienteranno in maniera decisa le loro scelte di investimento. Per questo, è necessaria una sempre maggiore sensibilità delle aziende verso questi aspetti e un miglioramento continuo per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.”