CFO Outlook Survey, ecco quali sono i maggiori rischi per le aziende nel 2023
CFO Outlook Survey, ecco quali sono i maggiori rischi per le aziende nel 2023
○ L’80% dei CFO a livello globale manterrà o aumenterà i propri investimenti ESG
○ Per il 71% le interruzioni della supply chain costituiscono il maggiore rischio per la loro azienda nel 2023
○ Il 47% di loro si dichiara però ottimista sulle prospettive di crescita future, nonostante il quadro di incertezza globale
- Tra gli altri fattori di rischio vi sono la volatilità economica (indicata dal 69%), le tensioni geopolitiche (dal 68%), le violazioni di dati e le catastrofi naturali (entrambe dal 67%).
- I fattori ESG e l’ottimizzazione dei costi rappresenteranno le strategie aziendali chiave per il 2023. In particolare, il 41% dei CFO prevede di proseguire lo sviluppo e la realizzazione della strategia aziendale in ambito ESG nel corso dei prossimi 12 mesi e quasi l’80% del campione manterrà o aumenterà i propri investimenti ESG anche se le condizioni macro-economiche dovessero peggiorare.
- Il settore retail si dimostra quello maggiormente sensibile ai temi della sostenibilità: il 51% dei CFO del comparto, infatti, ha dichiarato che perseguirà obiettivi in campo ESG nel 2023; seguono l’healthcare con una quota del 47% e il comparto life sciences con il 44%.
All’interno di uno scenario globale economico-finanziario dominato da elementi di incertezza e in continua evoluzione, il 71% dei Chief Financial Officer (CFO) a livello globale individuano, per il secondo anno consecutivo, nelle interruzioni della catena di approvvigionamento il principale rischio per le loro organizzazioni nel corso del 2023. Seguono la volatilità economica (indicata dal 69%), le tensioni geopolitiche (dal 68%), le violazioni di dati e le catastrofi naturali (entrambe dal 67%). È quanto emerge dalla nuova edizione della CFO Outlook Survey, realizzata da BDO, una delle principali organizzazioni internazionali di servizi alle imprese, basata sulle interviste a 625 direttori finanziari a livello globale.
Nonostante la presenza di questi fattori di incertezza, i CFO risultano ottimisti nelle prospettive di sviluppo del business: solo il 21% ritiene ormai il Covid una minaccia significativa per la propria azienda e circa la metà di loro (il 47%) stima di raggiungere una crescita a doppia cifra nel 2023, pur in presenza di significative spinte recessive. Il 2022 ha, inoltre, mostrato le capacità di resilienza del mercato a livello globale: circa l’80% degli intervistati ha infatti evidenziato che la propria azienda ha registrato un aumento dei ricavi e della profittabilità durante lo scorso anno.
Per affrontare con successo i rischi dello scenario internazionale, i CFO individuano nei fattori ESG e nell’ottimizzazione dei costi le strategie aziendali chiave per il 2023. Il 41% dei CFO intervistati prevede di perseguire obiettivi di sostenibilità nel corso dell’anno, investendo risorse adeguate in tanti “cantieri” di sostenibilità, e il 38% afferma che gli investimenti ESG hanno già migliorato la resilienza e le capacità innovative della propria organizzazione. Questi dati indicano che i CFO si affidano a modelli di governance e di business improntati alla sostenibilità come fattori di stabilizzazione in tempi incerti.
La CFO Outlook Survey ha, inoltre, messo in evidenza che il 41% dei CFO prevede di proseguire lo sviluppo e la realizzazione della strategia aziendale in ambito ESG nel corso dei prossimi 12 mesi, in aumento rispetto al 36% del 2022. Anche se le condizioni economiche dovessero peggiorare, quasi l'80% del campione manterrà e/o aumenterà i propri investimenti ESG. Il settore retail si dimostra quello maggiormente sensibile ai temi della sostenibilità: il 51% dei CFO del comparto, infatti, ha dichiarato che perseguirà obiettivi in campo ESG nel 2023; seguono l’healthcare con una quota del 47% e il settore life sciences con il 44%.
In termini di obiettivi ESG, il 52% dei CFO si concentra ancora principalmente sulla sola compliance: stiamo infatti vivendo la “fase normativa” in cui la sostenibilità è oggetto di intensa regolamentazione. Solo un terzo dei CFO afferma che i fattori di sostenibilità sono un imperativo strategico per l’organizzazione o sono già radicati nel loro modello di business; questo dato è destinato a crescere man mano che i business leader e gli stakeholder riconosceranno i vantaggi che l’attenzione alla sostenibilità è in grado di apportare alla resilienza finanziaria, in termini di miglioramento del rating, attrazione dei migliori talenti e migliore reputazione del brand.
Analizzando le strategie di sviluppo aziendale, il frenetico mercato M&A registrato nel 2021 ha lasciato il posto a un più tranquillo 2022. Solo il 16% dei CFO intervistati ha dichiarato di star pianificando un'acquisizione nel 2023, una tendenza che sembra destinata a continuare anche nel prossimo futuro. Secondo la ricerca, le aziende che intendono effettuare acquisizioni nel 2023 hanno come obiettivo strategico l’ampliamento dell’offerta di servizi e prodotti (nel 26% dei casi), la crescita della quota di mercato e l’approccio a un nuovo segmento di mercato (entrambi al 25%) e uno sviluppo delle competenze digitali (al 23%).
La survey ha infine evidenziato che, sebbene quest'anno le aziende mostrino meno interesse per le acquisizioni rispetto allo scorso anno, la situazione di capovolge per quanto riguarda la vendita. Quasi un terzo (il 31%) dei CFO sta infatti valutando la possibilità di vendere le proprie attività a un acquirente strategico o a un concorrente nel corso del 2023.
“Pur in presenza di significativi fattori di incertezza che influenzano il quadro macro-economico a livello globale, i CFO si mostrano ottimisti per quanto riguarda le prospettive di sviluppo aziendale responsabile nel corso di quest’anno, dato che quasi la metà di loro prevede una crescita superiore al 10%,” ha commentato Carlo Luison, Sustainable Innovation Leader di BDO. “La capacità di raggiungere gli obiettivi in ambito sostenibilità costituirà un elemento chiave nelle strategie delle organizzazioni e la loro importanza viene sempre più riconosciuta dai decisori aziendali, tanto che gli investimenti ESG verranno mantenuti anche nel caso in cui lo scenario economico dovesse peggiorare.”