BDO Italia, tra le principali organizzazioni di consulenza e revisione aziendale, ha pubblicato i dati relativi al suo più recente studio sulle IPO nel segmento Euronext Growth Milan di Borsa Italiana avvenute nei primi nove mesi del 2023.
Nel periodo considerato, il numero di quotazioni ha già raggiunto quello dell’intero 2022, un anno influenzato dalle pesanti tensioni geopolitiche, dalla connessa pressione inflazionistica e dal conseguente aumento dei tassi d’interesse, che hanno rallentato il processo di ripresa dei mercati. Tra gennaio e settembre, il listino dedicato alle PMI ha infatti registrato 26 nuove IPO, 5 translisting e una business combination. In particolare, nel terzo trimestre dell’anno si è evidenziato un significativo aumento del numero di società oggetto di quotazione: le IPO sono state infatti 15 rispetto alle 11 dei primi sei mesi del 2023.
I capitali raccolti in fase di quotazione sono stati utilizzati dalle PMI italiane per accelerare il loro percorso di crescita, anche grazie alle operazioni di M&A: il numero di fusioni e acquisizioni concluse nei primi nove mesi del 2023 è già ai livelli dell’intero 2022 (57 nei primi nove mesi del 2023 contro le 65 del FY 2022), nonostante le condizioni macroeconomiche non favorevoli.
Al 30 settembre 2023, la capitalizzazione complessiva di mercato è risultata pari a € 7,7 miliardi, in diminuzione rispetto alla stessa data dello scorso anno (€ 9,9 miliardi). La causa è legata ai translisting avvenuti nel 2023 che rappresentano un controvalore di € 2,6 miliardi, ora compreso nel mercato dedicato alle grandi imprese.
Il capitale raccolto dalle nuove matricole in sede di IPO si attesta a € 155 milioni mentre la capitalizzazione totale di mercato delle nuove matricole raggiunge € 735,8 milioni al momento dell’IPO e € 771,8 milioni al 30 settembre 2023. Il flottante medio delle 26 nuove quotazioni è pari al 17,9%, mentre la raccolta media delle IPO è stata pari ad € 6 milioni.
Analizzando il dato regionale, nei primi nove mesi del 2023 la Lombardia risulta essere la regione con il maggior numero di IPO con ben 13 quotazioni su un totale di 26, con un capitale raccolto pari a € 81,7 milioni; a seguire il Lazio con 4. Si segnala anche la quotazione di una società con sede in Spagna.
Anche durante gli scorsi 12 mesi, il segmento EGM ha confermato la minore rischiosità rispetto agli altri listini: la sua volatilità nel periodo in esame è pari all’8% ed è inferiore rispetto a quella del segmento All-share pari al 17,6%, anche considerando un arco temporale di 3 e 5 anni.
Passando all’analisi settoriale, al 30 settembre 2023 il settore «Industrials» rappresenta il 26% della capitalizzazione totale di mercato, seguito dal comparto «Technology» che raggiunge il 18% del totale (era al 32% nel corrispondente periodo dello scorso anno), a seguito dei translisting di Technoprobe e Cy4gate avvenuti tra maggio e giugno 2023. Il settore «Consumer Discretionary» guadagna circa l’8% del peso rispetto ai dati al 30 settembre 2022.
Osservando invece la ripartizione del numero di nuove quotazioni sull’EGM, il settore con il maggior numero di IPO risulta essere l’«Industrial» con ben 9 matricole (35% del totale). Risulta essere anche il settore a capitalizzazione più elevata: al 30 settembre 2023, infatti, è pari al 37% della capitalizzazione da nuove IPO avvenute nei primi 9 mesi dell’anno.
L’analisi svolta da BDO ha inoltre evidenziato che l’attenzione per le valutazioni ESG si conferma in costante crescita per le società quotate all’Euronext Growth che, pur non essendo ad oggi ancora obbligate dalla normativa attuale alla rendicontazione non finanziaria, hanno già dimostrato da tempo la loro attenzione verso la sostenibilità: delle 198 aziende quotate sul mercato EGM sono 56 le società che pubblicano un’informativa di sostenibilità (pari al 28% del totale). Le società che effettuano una rendicontazione non finanziaria appartengono principalmente al settore «Technology» e «Industrial» entrambi con una quota del 29% del totale delle società con informativa ESG, seguiti dal comparto «Consumer Discretionary» con il 20% del totale.
“A seguito della crescita dei tassi debitori, la quotazione risulta essere un’opportunità di raccolta di capitali ancora più vantaggiosa per le PMI italiane, data l’incidenza media dei costi di IPO sulla raccolta, che è rimasta sostanzialmente invariata negli anni,” commenta Manuel Coppola, Partner Audit & Assurance BDO Italia. “Nonostante gli elementi di incertezza che influenzano il quadro economico attuale, il segmento EGM continua a sovra-performare tutti gli indici italiani mantenendo al contempo un’inferiore volatilità. Resta vivido l’interesse da parte degli imprenditori verso la quotazione, che permette alle PMI di assumere uno standing di visibilità internazionale e a crescere più velocemente anche grazie alle operazioni di M&A.”
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